Substrato tartarughe di terra e d’acqua: quale terriccio mettere nel terrario?
Se state leggendo questo articolo è perché volete più informazioni sul substrato tartarughe di terra e d’acqua ideale da utilizzare nel vostro terrario. Ricordatevi che ogni specie ha bisogno di determinate accortezze e una gestione differente: non esiste il terriccio perfetto. Andiamo a vedere quali sono i substrati più consigliati per le vostre tartarughe.
Substrato tartarughe di terra autoctone Italiane
Se ci seguite, avrete sicuramente letto il nostro articolo sulle tartarughe autoctone italiane. Queste tartarughe di terra (Tetsudo hermanni, Testudo marginata e Testudo graeca) vengono tenute in giardino. Non si accettano compromessi
Stanno benissimo alle nostre temperature e in inverno, dove le temperature si abbassano, vanno in letargo (anche se appena nate). Quindi il vostro giardino va più che bene. Se parliamo di Testudo Hermanni, dove il loro areale è riassumibile in tutta l’Italia; basterà il vostro giardino, magari aggiungendo rocce e qualche arbusto e pianta aromatica per aumentare le interazioni e rendere più naturale il loro ambiente.
Di seguito il link Amazon ai substrati che consigliamo per queste specie (Disattiva AdBlock per visualizzare):
Aggiungete anche qualche pianta aromatica come il rosmarino nel loro recinto aiuterà ricreare zone d’ombra nel recinto; apprezzeranno. Per le Testudo Marginata invece, essendo principalmente sarde, si può usare il giardino
aggiungendo arbusti secchi in estate, foglie di quercia e aghi di pino, qualche pianta aromatica e qualche roccia sparsa.
All’interno del recinto possiamo creare delle zone con un fondale più morbido (mix di sabbia, o terra smossa) per agevolare le deposizioni. Per e Testudo Graeca, situate in Sardegna, Sicilia e Pantelleria il fondale bioma è riassumibile in un terreno secco o argilloso: un mix di terra e sabbia.
Substrato tartarughe amazzoniche e sudamericane
Sempre endemiche del Sud America abbiamo anche la Chelonoidis carbonaria e la Chelonoidis denticulata. Essendo specie esotiche provenienti da climi stabilmente caldi tutto l’anno; queste due specie non effettuano letargo e il substrato migliore per il loro allevamento in terrario è la fibra di cocco che mantiene un alto tasso di umidità simile a quello naturale.
Terriccio per tartarughe africane o della savana
Le specie di tartarughe provenienti da questi areali vivono in diversi biomi, tra i quali savane, deserti sabbiosi e rocciosi. La Centrochelys sulcata (famosa specie di tartaruga gigante africana) vive a principalmente nelle savane del centro/nord Africa. In cattività in Italia questa specie può essere stabulata all’aperto in giardino esclusivamente nelle stagioni calde (primavera, estate e prima parte dell’autunno).
In inverno è necessario alloggiare questa specie in ampie serre riscaldate o terrari indoor. Il substrato migliore è il truciolato di legno depolverato che evita reazioni allergiche, non accumula polvere ed è facile da pulire. Molto simile in preferenze è anche la Stigmochelys pardalis.
La Testudo kleinmanni vive sulle zone costiere e desertiche di Egitto e Libia. Questa specie predilige zeolite o capasite nel terrario. Il substrato ideale è quindi composto da sabbia.
Un’altra specie affascinante è sicuramente la Malacochersus tornieri. Comunemente chiamata tartaruga “frittella” per il suo caraoace molto schiacciato. Questo animale vive nelle zone rocciose del Kenia e Tanzania. Questa specie necessita di un substrato misto tra terra e sabbia. Le pietre devono essere piatte e fissate sovrapposte, in modo da creare dislivelli e pendenze.
Vediamo ora come gestire invece il substrato dell’ Astrochelys radiata. Vive in zone aride del Madagascar, ma
predilige le foreste con arbusti spinosi. Nei mesi caldi può stare in giardino, a patto che le condizioni
climatiche lo permettano. Ha bisogno di cespugli dove rinfrescarsi. Nei mesi più freddi è obbligatorio un terrario o una serra con un substrato in fibra di cocco poco umida. Per ricreare un habitat stimolante siamo soliti utilizzare le piante finte per l’acquariologia di amtra.
Passiamo ora alla principale specie di tartaruga acquatica Africana: la Pelomedusa subrufa. Hanno bisogno di una zona emersa abbondante ricreabile con sabbia e fibra di cocco. Questi animali vivono in pozze fangose che per gran parte dell’anno rimangono asciutte. Dobbiamo quindi considerare le sue abitudini terrestri offrendo un aquaterrario che rispetti sia la zona acquatica che quella terrestre in rapporto 1:1. Il livello dell’acqua dovrà essere contenuto e ricco di appigli e zone emerse.
Terriccio per tartarughe della steppa russa: Testudo horsfieldi
Le Testudo horsfieldi in natura vivono in un territorio vasto riassumibile nei biomi della steppa eurasiatica. Questa specie nel suo habitat affronta temperature molto fredde. Sebbene freddo il clima dell’ambiente d’origine è molto secco. Le Testudo horsfieldi sono infatti famose per soffrire elevate umidità. Il substrato ideale è il fondo terroso del loro recinto esterno; nel quale inseriremo una casetta con della paglia.
Fondale per tartarughe acquatiche
Per le tartarughe acquatiche affronteremo il tema del substrato ideale in modo meno discorsivo.
Per gli emidi delle specie Nord americane come le Pseudemys, Trachemys e Graptemys il substrato ideale dipende strettamente dal metodo di stabulazione. In generale (come spiego nel mio libro: “Guida alle tartarughe acquatiche”) la sabbia o ghiaino fine è sicuramente la scelta migliore. In alternativa anche l’assenza di substrato è un’ottima scelta. Queste tartarughe da adulte producono molti scarti organici che rischierebbero di immagazzinarsi nel fondale in caso di sistemi di filtraggio dell’acqua sottodimensionati.
Le specie asiatiche come le Mauremys sinensis e reevesii in termini di substrato non differiscono dalle preferenze gestionali già descritte per gli emididi Nord Americani.
Le Sternotherus e le Kinosternon prediligono fondali sabbiosi o melmosi ricchi di residui sul fondo dove nascondersi o all’occorrenza interrarsi.
La categoria delle tartarughe dal guscio molle, come le Pelodiscus o le Apalone necessitano rigorosamente di un fondale composto da sabbia fine. Questi animali si insabbiano per cacciare, nascondersi e persino per togliersi i residui della muta. Consigliamo di predisporre uno strato di sabbia di almeno 10/15 centimetri.
Ultima ma non per importanza, sono le Chelus fimbriata e orinocensis, le tartarughe mata mata originarie del Sud America in amazzonia e nel fiume Orinoco. Questi biotopi sul fondale sono ricchi di foglie, sabbia, melma e arbusti. In cattività personalmente consiglio di utilizzare sabbia nera o ambrata ricoperta di foglie di catappa e ramoscelli per riprodurre fedelmente l’habitat naturale.