TartaRescue: chiusura ritiri tartarughe acquatiche per l’anno 2023
Tartarescue il progetto associativo di Apae Padova dedicato al ricollocamento etico delle tartarughe d’acqua dolce chiude i ritiri per l’anno 2023. Il progetto capitanato da TartaGuida per la sezione di Milano e da Relazionibestiali per la sezione di Roma, oggi ha dichiarato la chiusura dei ritiri fino a marzo 2024.
La pausa dai ritiri è necessaria per garantire alle tartarughe ritirate un corretto ricollocamento tramite la ricerca di adottanti idonei; ma anche per garantire il corretto svolgimento del letargo da ottobre a marzo. Il mese di agosto è l’ultimo mese di caldo che ci permette di acclimatare le tartarughe negli spazi esterni, oltre questa data non ci è possibile garantire alle tartarughe un letargo in sicurezza.
TartaRescue post instagram
Il progetto riprenderà il suo normale funzionamento accogliendo nuove tartarughe acquatiche da Marzo 2024, ovvero intorno ai primi risvegli dal letargo. Nel frattempo casi di emergenza o comunque particolare necessità potranno comunque essere processati dai referenti che rimangono contattabili (anche per le adozioni) alla mail tartarescue@gmail.com
Tartarescue tartarughe ritirate nel 2023
Sebbene l’anno non sia ancora finito il progetto ha processato 200 richieste di ritiro tartarughe acquatiche, ritirando con successo nelle due sedi 45 esemplari tra Pseudemys, Graptemys, Mauremys sinensis, Mauremys reevesi ed Emydura subglobosa. Di questi esemplari già 24 hanno trovato casa, e siamo felici che continuino ad arrivare richieste di adozione.
Tra i casi più rilevanti Monny, la piccola Graptemys khoni è stata recuperata letteralmente in un cestino dei rifiuti.
Un dato preoccupante è sicuramente quello delle 73 richieste di ritiro di esemplari di tartarughe acquatiche invasive, ovvero appartenente alla specie Tarchemys scripta. Come legge prevede, non ci è permesso processare queste richieste, dunque i proprietari di queste tartarughe hanno visto la loro richiesta gentilmente rifiutata. Non è la prima volta che ci interroghiamo sugli effetti negativi che questa normativa ha sull’ambiente, secondo i referenti del progetto questa normativa potrebbe causare abbandoni per necessità, data l’impossibilità di ricollocare eticamente questa specie.