Allestimenti tartarughiere e gestione spazi tartarughe d’acqua dolce
Visto il successo dell’ultimo articolo, oggi trattiamo il secondo argomento: allestimenti tartarughiere e spazi per tartarughe d’acqua dolce.
PREMESSA: gli allestimenti non si possono prelevare rocce dall’ambiente naturale perché è reato, non ne si conosce la composizione e potrebbero essere portatori di patogeni in vasca. Ad ogni modo ogni prodotto venduto per gli animali deve essere certificato per tale uso.
Nello scorso articolo abbiamo parlato di come l’ambiente per le tartarughe sia un importante elemento da cui dipende il benessere.
- Siamo abituati a pensare alle tartarughe acquatiche (che da ora in poi sintetizzeremo come “tarte”) come “oggetti” semi animati che si muovono in un rettangolo di vetro con 20 cm d’acqua. Tuttavia se ci pensiamo, vi sarà successo più di una volta che le tarte si siano spaventate alla vostra vista, magari mentre facevano basking. Allo stesso tempo è frequente che le tartarughe utilizzino qualsiasi cosa che hanno a tiro come “appiglio per respirare” a volte magari provando anche a starci in equilibrio sopra o a “montarlo”. Tutti questi comportamenti sono la prova dell’importanza degli arredi e della sinergia che le tarte hanno con essi.
- Esporsi al proprietario oppure no? è importante considerare che le tarta dovrebbero poter scegliere. Ma in che senso? Sarà capitato a tutti quell’esemplare particolarmente “timido”, no? Offriamogli la possibilità di nascondersi dalla nostra vista se lo desidera, e al contrario di esporsi solo quando vuole. In natura nuotare liberamente in un lago cristallino significherebbe essere esposti ai predatori, no? Quindi perché una tartaruga dovrebbe sempre essere costretta a rimanere in bella in vista?
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- Capiamo dunque come alcune specie apprezzino particolarmente il concetto di “tana” o “rifugio“. Le tane sono sdoganate per molti rettili come i gechi, ma quando parliamo di tartarughe acquatiche parliamo di “zone emerse”, a nessuno verrebbe in mente di mettere una tana subacquea. Eppure durante il basking in zona emersa la tartaruga è estremamente esposta all’uomo… quindi ancora una volta stiamo investendo il nostro denaro sull’esposzione di questi rettili, sicuri di non chiedere troppo?
- Per esperienza personale le tane sono spesso apprezzate da esemplari baby e sub adulti di molte specie sia di giorno che di notte. Molte volte vengono impiegate di giorno anche per ripararsi dall’eccessiva luce emessa dalle lampade. Se ci pensate anche noi ad agosto alle 12:00 non usciamo quasi mai di casa. Le specie che per mia esperienza utilizzano di più le tane sub acquee sono: Graptemys, Mauremys reevesi, M. sinensis, Sternotherus odoratus e carinatus, E. subglobosa, Pseudemys, Trachemys…
- Un Focus sulle Graptemys: di solito al TartaRescue: (il mio rifugio per tartarughe acquatiche) ci arrivano Graptemys estremamente sclerate, timide e diffidenti verso l’uomo. Bisognerebbe forse approfondire con un etologo, ma vi assicuro che gestire una Graptemys completamente esposta all’uomo, sempre, potrebbe stressarla eccessivamente.
PLUS: ogni specie ha delle caratteristiche comportamentali comuni, ma poi ogni soggetto ha un carattere differente.
Sul mio sito www.eticoreptiles.it ho preparato diversi “set up” con rocce per l’acquascaping (certificate per l’utilizzo in acquario a contatto con gli animali) e tane per rettili. Ogni “Combo habitat” è stata pensata per migliorare la vita delle vostre tartarughe anche in tartarughiere eccessivamente microscopiche (come quelle che spesso vedo sui social). A volte basta un sasso!
Non fraintendetemi, non dovete per forza acquistare da me, fate quello che volete. Ma grazie a questo “piccolo spot” posso permettermi di spendere il mio tempo per spiegarvi questi concetti, che reputo importanti nella gestione di questi animali..
TartaGuida (Riproduzione riservata)
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