Caridine scheda allevamento: crostacei d’acqua dolce

Caridine scheda allevamento e come curarle per imparare a conoscere i crostacei da acquario più popolari del web.

Caridine scheda allevamento: l’acquario

L’acquario per le caridine detto anche: “il caridinaio” deve rispecchiare il loro ambiente naturale. I piccoli ruscelli del Sud-est asiatico a corso veloce e ricchi di ossigeno e con pochi no3. il fondale è composto da ciottoli, fango e residui di origine vegetale (foglie, tronchi..) che rilasciano tannini nell’acqua.

Il nostro acquario avrà un litraggio minimo di 20-25l e ospiterà solo una varietà di caridina (per evitare di far nascere caridine nella forma wild quindi trasparenti o grigie); il fondo dovrà essere di sabbia o ghiaia scura (per le caridina cantonensis dovrà essere allofono perché vogliono una durezza carbonatica dell’acqua più bassa (ph, kh, gh).

Nel nostro caridinaio dovrà esserci una lampada per le piante (sopra i 0,3 watt l), un filtro possibilmente ad aria o coperto da una retina per evitare di risucchiare i baby neocaridina. Dovranno essere presenti molte piante che aiutino ad assorbire gli NO3. Consiglio il muschio di java (che serve come nascondiglio e come cibo per i baby) ma anche anubias, bucephalandra e delle piante a crescita rapida (ceratophyllum, egerya o miriophyllum) oppure delle galleggianti come (salvinia, lemna o pistia). Non potremmo fertilizzare perché le caridine sono molto sensibili ai metalli presenti nell’acqua. Con le caridine non si possono inserire pesci nell’acquario perché le stresserebbero e le mangerebbero.

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Caridine scheda allevamento: I valori dell’acqua

Premetto che ci sono due grandi distinzioni necessarie in una caridine scheda allevamento:

Le neocaridine (davidi, palmata…) e le caridine (cantonensis, babauti…). Faccio questa distinzione riporto le differenze di valori dell’acqua.

Neocaridina:

Ph: dal 7 all’8

Kh: sopra il 3 fino al 5-6

Gh: dal 7 all’10

No3: <5 ml/l

Conducibilità: 400/500 uS/cm

Temperatura: 19/23 gradi C°

Caridina:

Ph: poco sotto al 6/6,5

Kh: nullo o quasi 0/1

Gh: dal 4 al 6

No3: <5 ml/l

Conducibilità: 250/350 uS/cm

Temperatura: 19/24 gradi C°

Questi valori sono ottenibili con l’utilizzo dei sali miscelati con acqua osmosi.
Sono da evitare sali sbilanciati; i sali di buona qualità si sciolgono subito in acqua e tendono ad avere un kh pari a circa la metà del gh (1 kh/2 gh). I sali presenti in commercio ( shrimp mineral gh/kh+…).

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Caridine scheda allevamento: l’alimentazione

Le caridine sono detritivore cioè mangiano tutto quello che trovano nel fondale. In natura trovano soprattutto vegetali in decomposizione, alghe; foglie cadute dagli alberi, fiori caduti, e anche caridine morte o altre carcasse. Questo ci fa capire che hanno una gran varietà di alimenti a disposizione e che quindi avranno bisogno di una dieta molto varia ed equilibrata in cattività. Possiamo somministrare verdure bollite (zucchina, carote…); cibo congelato(chironomus, artemia…) ma anche alimenti secchi specifici e tabs di calcio.

Un rapporto equilibrato per il corretto accrescimento è circa il 70% di vegetali e il restante 30% di
proteine animali, vitamine e altri integratori.

Caridine scheda allevamento: riproduzione

La riproduzione delle caridine avviene in maniera sessuata, ovvero con maschi e femmine, quindi non sono ermafroditi. Il dimorfismo sessuale è molto visibile; le femmine sono più grosse e colorate dei maschi, e presentano un ventre arrotondato dove conservano le uova. I maschi al contrario hanno un ventre piatto. Di solito il sesso diventa visibile dopo la prima riproduzione, circa alle dimensioni di 1.5/2 cm. Le femmine una volta pronte all’accoppiamento, faranno una muta con il conseguente rilascio dei feromoni che farà impazzire i maschi che inizieranno la danza delle caridine. Tutti i maschi nuoteranno all’impazzata per la vasca per cercare di accoppiarsi con la femmina pronta. La femmina fecondata terrà le uova nei pleopodi dove saranno ossigenate continuamente. il numero di uova portate alla schiusa dipende anche dall’esperienza di riproduzione dell’esemplare. La caridina gravida rilascerà di notte dei piccoli completamente formati 15-30 di pochi millimetri, si potranno osservare con delle lenti. Nei primi mesi i piccoli faranno molte mute fino al raggiungimento dei 2 cm dove il colore che avranno sarà quello definitivo.

Colorazioni Neocaridina scheda

In questa immagine si vedono tutte le varie colorazioni di neocaridine che sono derivate dalla forma selvatica o wild (WT nell’immagine). Le più costose e anche quelle in cui è difficile mantenere il colore poichè derivate da molte selezioni: le blue velvet, green jade, yellow sakura, fire red painted.

Caridina Cantonensis: colorazioni

Le caridine cantonensis che hanno subito invece una “mutazione genetica naturale” derivata dalla selezione.

Il gene taiwan bee è un gene recessivo, che porta la caridina ad avere un esoscheletro più spesso rispetto alle crystal, il che vuol dire colori più compatti e solidi, con bianco più intenso e senza scoloriture. Ci sono dei difetti sfortunatamente: muta (che potrebbero portare la caridina alla morte). Sono più lente nella crescita rispetto alle crystal.
Risultano anche meno prolifiche infatti una colonia si avvia leggermente più lentamente. Sono leggermente più delicate anche per colpa della muta difficile. C’è anche la possibilità di avere un pattern casuale nei nascituri.

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Malattie NeoCaridine: ruggine

La malattia della Ruggine si manifesta nelle neocaridine sul corpo degli animali come dei punti neri. Inizialmente questi punti neri sono poco estesi e sono anche difficile da individuare, ma a lungo andare si espandono sempre di più, andando a creare vere e proprie ulcere che portano alla morte dell’animale ed è anche molto contagiosa. è causata da una scarsa igiene della vasca e si può previnere facendo cambi d’acqua regolari e aggiungendo pignette di ontano e foglie di catappa.

Malattie neocaridine: batteriosi

La Batteriosi, dovuta ad altri ceppi di batteri come gli Aeromonas. I sintomi generali della batteriosi, sono uno sbiancamento della parte carnosa, ossia la parte muscolare dell’animale, che assume un colore lattiginoso e l’inattività degli animali colpiti; si può curare o prevenire con gli stessi rimedi per la ruggine.

Un’altra malattia delle caridine è la Vorticella, un protozoo con le ciglia, che può attaccarsi al corpo dell’animale e poi riprodursi. Per prevenire questo parassita bisogna tenere la vasca molto pulita; si può curare facendo brevi bagni in acqua salata.

Altro parassita che può attaccare le caridine è la Scutariella, un verme piatto. Cresce fino ai due mm, sulla parte terminale della testa presenta dei piccoli tentacoli e una ventosa al di sotto per potersi attaccare all’ospite. Normalmente viene spesso trovato nelle cavità delle branchie, o nella base delle antenne e del rostro. Ci sono due gruppi di Scutariella : ectosimbionti e i parassiti veri e propri. I primi si attaccano al corpo dell’animale e non creano nessun danno, poichè mangiano il detrito dall’acqua che il gambero sta assorbendo dalle branchie, per respirare. I secondi invece si nutrono dei fluidi corporei degli animali che infestano, succhiandoli. Ovviamente questo non fa morire l’animale, ma induce i soggetti a indebolirsi o a ridurre la loro frequenza nel riprodursi.

Altri parassiti possono essere alcuni funghi ( AchlyaSaprolegia) o altri parassiti (Epistylis) che possono attaccare le uova, durante il periodo di cova, portando alla perdita delle uova.

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